Associati ANPI Legnano in visita-pellegrinaggio ad Acqui Terme

 

 

Domenica 21 maggio 2017

 

Come ogni anno a maggio più di quaranta associati della sezione legnanese si sono recati in visita ad uno dei luoghi simbolo della Resistenza. Oggi è stata scelta la splendida città di Acqui Terme. 

Il Presidente dell'ANPI di Acqui ed il Presidente Provinciale ci hanno illustrato la storia resistenziale dell'Acquese e i giorni della Liberazione attorno al 25 aprile. 

Oltre alla deposizione della corona al monumento ai partigiani, ove in tutte le lingue è scritto "ORA E SEMPRE RESISTENZA", abbiamo visitato la città e la cantina sociale fondata nel 1945 dai partigiani acquesi e che oggi è una tra le più grandi e importanti cantine d'Italia.

 

 

da www.isral.it

 

Nei giorni della Liberazione, Acqui divenne crocevia obbligato d’ingenti reparti nazifascisti, che dalla Liguria ripiegavano, forti di migliaia di uomini ben armati, verso la Pianura Padana, dove lo Stato maggiore tedesco aveva previsto un’ultima linea difensiva. A partire dal 24 aprile, tra il sontuoso Hotel Terme ed il comando della Divisione fascista San Marco, alle vecchie Terme militari in Zona Bagni, si svolsero le concitate trattative tra Cln e comandi nazifascisti, per giungere alla liberazione incruenta della città. L’accordo venne raggiunto, anche grazie alla mediazione del Vescovo, Monsignor Giuseppe Dall’Omo, e permise la smobilitazione dei reparti nazifascisti, che lasciarono Acqui senza spargimento di sangue, evitando il temuto combattimento casa per casa e l’annunciato bombardamento di Acqui, da parte dell’aviazione inglese. Le operazioni sul campo, tuttavia, proseguirono sino al 27 aprile, con l’aviazione angloamericana che mitragliò ripetutamente le lunghe colonne di uomini e veicoli nemici in rotta, in marcia sulla statale per Alessandria, soprattutto nel rettilineo tra Villa Olga e Caranzano.
Tra l’autunno 1943 e la primavera 1945 nell’Acquese operarono diverse formazioni partigiane, andate organizzandosi, nell’estate del 1944, intorno alla Divisione “Viganò”, forte di tre Brigate, schierate nella zona tra Ponzone, Cassine ed Ovada; la Divisione “Mingo”, tra il Sassello e l’Ovadese, verso il Genovesato, con attività anche nel Novese; le Divisioni garibaldine, del basso Astigiano, del Savonese; le formazioni di Giustizia e Libertà, di Val Bormida e Nicese; i gruppi autonomi della “Mauri”, tra Langhe e Val Bormida. Nonostante Acqui Terme, per la sua posizione strategica sulle vie di comunicazione tra Liguria e Piemonte, fosse massicciamente presidiata da Wermacht, Ss, Gnr ed in seguito dalla fanteria di marina San Marco e dagli alpini della Monterosa, diversi furono gli episodi di Resistenza anche in città.

 

 

Da https://www.nuovatlantide.org/25-aprile-la-liberazione-ad-acqui-terme/

Sui giorni della Liberazione di Acqui pubblichiamo un estratto della Tesi di Laurea di Gian Fanco Ferraris “L’Acquese tra resistenza e ricostruzione (1943 – 1950)”, nel quale sono riportate le testimonianze dirette, a tratti contraddittorie, di alcuni protagonisti. 
                    scarica l’allegato   tesi_gianfranco_ferraris

 

 

Prossimi eventi

loader