Gita-pellegrinaggio associati ANPI Legnano a Sperongia

 

 

Domenica 29 settembre ci siamo recati al Museo della Resistenza Piacentina a Sperongia. Il Museo sorge in questa località dell’alta collina, lontano dalla città e dai centri principali della pianura, per testimoniare il fondamentale contributo delle popolazioni montanare alla lotta di Liberazione. 

 

 

Sperongia di Morfasso è uno dei luoghi simbolo della Resistenza piacentina e delle sue diverse fasi. Qui, presso l’osteria di Ca’ Ciancia, già dall’autunno del 1943 si formò uno dei primi gruppi di disertori che costituì, nel successivo aprile 1944, l’ossatura della 38ª Brigata Garibaldi, la prima formazione partigiana in provincia di Piacenza. Quando il 24 maggio, i partigiani di Val d’Arda liberarono Morfasso e insediarono la prima amministrazione civica controllata dal Cln nell’Italia occupata, Sperongia si trovava compresa in una vasta “zona libera”, che si espandeva fino all’intera regione orientale dell’Appennino piacentino. Quando però, nell’inverno 1944-’45, un imponente rastrellamento nazista e fascista colpì il movimento partigiano piacentino, il territorio di Morfasso e di Sperongia subì gravi perdite, con eccidi di partigiani e civili, razzie e deportazioni. Proprio nelle vicinanze di Sperongia, al Passo dei Guselli, si consumò la più impressionante strage di partigiani. Dal febbraio 1945, con la ritirata delle truppe nazifasciste, la ripresa del movimento partigiano fu rapida. Sperongia ritornò ad essere centrale nelle fasi di riorganizzazione e i locali dove ora sorge il Museo furono sede dell’Intendenza della Divisione Val d’Arda. Poco più in alto, a Costa di Sperongia, si stabilì anche il Comando divisionale dove furono in parte elaborati i piani strategici che permisero alle tre Divisioni partigiane piacentine – Divisione “Piacenza”, Divisione “Val Nure” e Divisione “Val d’Arda” ‒ di discendere dalle colline e calare compatte sulla città di Piacenza, liberata il 28 aprile 1945.

 

Nel Museo oltre a una ricca cartellonistica sulla Resistenza piacentina e sui suoi protagonisti è conservata una piccola rassegna di cimeli della guerra partigiana e documenti originali del Comitato di Liberazione Nazionale piacentino, nonchè una suggestiva esposizione di armi partigiane originali. Supporti multimediali completano la possibilità di conoscenza e approfondimento della Resistenza piacentina.

 

 

Al termine della visita abbiamo commemorato i caduti della valle ponendo una corona ai piedi del monumento sito accanto al Museo (nella foto una rappresentanza dei partecipanti).

 

 

Nel pomeriggio abbiamo fatto visita al bellissimo borgo medioevale di Castell'Arquato.

 

     

 
 

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