Gita-pellegrinaggio associati ANPI Legnano a Fondotoce

 

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Il pomeriggio del 20 giugno 1944 quarantatré partigiani, arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vengono fucilati a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario “Parco della Memoria e della Pace” e la Casa della Resistenza.

Dopo essere stati torturati e fatti sfilare in corteo da Intra arrivano sul luogo della fucilazione, nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore; nel corteo sono quarantasei, tre di loro verranno all’ultimo momento risparmiati, uno si salverà.

Carlo Suzzi riesce fortunosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo, tornando poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia “Quarantatré”.

La fucilazione dei partigiani vuole forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati il 30 maggio (e non uccisi) da una squadra del “Valdossola”, al comando di Mario Muneghina.

Dopo la Liberazione, Fondotoce diventa luogo di Memoria e simbolo della Resistenza di tutta la provincia.

 

(http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_fondotoce)

 

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I partigiani erano stati fatti sfilare con un cartello su cui stava scritto: "sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?"

La Presidente della Casa della Resistenza di Fondotoce oggi ci ha ricordato un momento della sua infanzia: "io ho visto quei 43, ero piccola ma li ho visti. Ho letto il cartello e non l'ho capito. Ma ho capito i loro volti, i loro vestiti stracciati, i loro sguardi."

Tra i fucilati anche una ragazza e un 17enne. Non di tutti si conoscono i nomi. Ma si sa che amavano la pace e la libertà.

La nostra presenza oggi alla commemorazione vuole riconfermare il nostro impegno affinchè il loro sacrificio non sia reso oggi vano. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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