75° anniversario dell'uccisione di Mauro Venegoni

 

Vi invitiamo ad una importante manifestazione a cui crediamo sia utile una vostra presenza.

Come di consueto da largo Tosi alle ore 10.00 partirà il pullman per recarci sul luogo della manifestazione.

In attesa di vedervi

Cari saluti

 

 

 

http://www.legnanonews.com/news/cronaca/932638/

nel_ricordo_di_venegoni_attenzione_alta_verso_rigurgiti_fascisti

 

Nel ricordo di Venegoni, attenzione alta verso rigurgiti fascisti

 

 

La manifestazione si è svolta al cippo commemorativo di Cassano Magnago dove il sindaco Nicola Poliseno e Giorgio Benvenuto, presidente nazionale Fondazione Bruno Buozzi, alla presenza di sindaci e amministratori del territorio, hanno tenuto i discorsi ufficiali.

 

Gli oratori hanno fatto spesso riferimento all'attuale, ricordando il pericolo della recrudescenza di un antisemitismo e di eventi razzisti che devono indurre a tenere sempre alta l'attenzione.

Così ha fatto anche Primo Minelli, presidente della sezione legnanese dell'ANPI quando in riferimento a recenti episodi di intollerranza di stampo fascista ha affermato: "Caro Mauro, i tuoi insegnamenti, il tuo antifascismo, vivono nelle parole che pronunciamo nelle scuole e negli incontri con i giovani che sono i piu esposti alle sirene dei totalitarismi o degli odi sociali e antisemitismo. Solidarietà alla senatrice Liliana Segre. Caro Mauro tu hai combattuto con le armi noi combattiamo con le parole e con gli strumenti della democrazia. Grazie a te e a tutta la Resistenza".

 

L'intervento completo di Primo Minelli QUI

 

 

 

https://www.sempionenews.it/istituzioni/

75-commemorazione-di-mauro-venegoni-occasione-per-parlare-dei-nostri-valori/

 

La 75° commemorazione di Mauro Venegoni ricorda l’orrore del passato e la difesa di valori di eguaglianza, solidarietà, antirazzismo, centralità del lavoro

 

Mauro Venegoni visse in un periodo storico complesso e difficile. Ad appena dodici anni divenne apprendista in fabbrica e fin dall’adolescenza, insieme al fratello Carlo, lottò per gli ideali in cui credeva: aderì alla gioventù socialista a quindici anni e fu tra le prime file nella lotta contro il fascismo, quando i pestaggi da parte dei fascisti erano all’ordine del giorno. Inoltre fu tra i promotori della Resistenza nell’alto milanese, un’azione che gli costò la vita. Infatti a Busto Arsizio venne catturato dagli squadristi fascisti, i quali lo torturarono, seviziarono, mutilarono e assassinarono nel 1944.

 

La storia di Mauro Venegoni è la storia dell’Italia, la nostra storia – ha introdotto Primo Minelli – Fin dagli inizi del fascismo si oppone fieramente, poiché coglie in esso tutta la potenzialità eversiva che infatti si dispiegherà in tutto il ventennio con le gravi conseguenze che abbiamo conosciuto. Lui, con tutti i suoi fratelli, per questa ribellione subì pesanti repressione attraverso aggressioni, i tribunali speciali con anni di carcere e di confino”. “I valori che lui ha incarnato – prosegue Minelli – li ritroviamo nella Carta Costituzionale: la democrazia, la pace, la libertà, l’equità sociale, il ruolo degli lavoratori nelle fabbriche e nella democrazia economica. Orgogliosamente comunista ma antistalinista, ha colto con il fratello Carlo il valore dell’unità antifascista quale strada per liberarci dall’oppressione e dalla guerra”.

 

I valori incarnati da Venegoni sono ancora attuali. “Oggi, lo ricordiamo insieme ai suoi valori che sono anche i nostri: eguaglianza, solidarietà, antirazzismo, centralità del lavoro – ha commentato Minelli – Lui non avrebbe tollerato chi si scaglia contro i più deboli, gli ultimi, siano essi immigrati o italiani. Anche perché la povertà non ha colore di pelle o credo religioso. Lui, che conobbe gli effetti dell’odio politico e razziale prodotti dai nazionalismi che sfociarono nella guerra, non avrebbe tollerato questo clima politico che si respira così come non avrebbe tollerato alcuna immoralità politica che ha investito la sua e la nostra città”.

 

 

 

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