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Anpi, un concorso per il recupero della "memoria storica"

 

 

http://www.legnanonews.com/news/scuola/910855/

anpi_un_concorso_per_il_recupero_della_memoria_storica

 

  • martedì 05 dicembre 2017
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Le nostre città, compresi Legnano e i centri dell'Alto Milanese, possiedono molteplici forme per costruire via via una propria memoria storica, il cui uso è legato alle fasi sociali e alle contingenze politiche. Proprio per questo l'associazione Anpi di Legnano ha proposto un nuovo concorso scolastico ieri mattina, lunedì 4 dicembre, nella sede di via Menotti: un bando pubblico rivolto alle scuole medie e superiori e alle generazioni più giovani, per favorire il recupero di monumenti, lapidi e tutto il materiale che costituisce la memoria della nostra città.

«L'amministrazione comunale ha accettato e si è resa subito disponibile per questa proposta, - queste le parole del sindaco Gianbattista Fratus, con accanto il presidente Primo Minelli - . Infatti, è importante per i giovani conoscere la storia, capire e non essere superficiali di fronte alla memoria. Mi auguro che gli studenti ne prendano atto e partecipino numerosi: non importa il mezzo con cui si esprimono, che sia un testo, un video o un disegno, ma i valori che si instaurano».

Il concorso prevede la presentazione di ricerche finalizzate a descrivere i personaggi legnanesi legati alla resistenza, che potranno essere presentate con il mezzi che si preferisce (scritti, su supporto informatico, raccolte fotografiche, videoclip). La partecipazione può essere individuale, di gruppo o dell'intera classe e l'iscrizione dovrà essere effettuata entro il 7 dicembre 2017; la presentazione invece dovrà avvenire entro il 28 marzo 2018. La commissione sarà composta dal professor Giorgio Vecchio, dall'amministrazione comunale AMGA Legnano e da un rappresentante del Cineforum Marco Pensotti Bruni. 2000 euro la somma totale, messa a disposizione per gli 8 vincitori, che verranno premiati il 25 aprile 2018. 

Non è mancato il sostegno di Amga Legnano. Così l'intervento del presidente Giovanni Geroldi Abbiamo donato una quota dei nostri fondi per investire nella cultura, Amga tratta il sistema ambiente e il risultato che spesso si ottiene è un impatto pubblico rilevante, quello che dovrebbe essere fatto anche con la storia per poter conoscere le radici sociali del nostro paese».

 

Mauro Venegoni

Manifestazione per l'anniversario della uccisione di Mauro Venegoni

29 ottobre 2017

 

Siete tutti invitati alla manifestazione per l’anniversario della uccisione di Mauro Venegoni, avvenuta a Cassano Magnago

In Largo Tosi a Legnano alle ore 10.00 partirà il pullman gratuito per recarci al luogo della manifestazione.

 

 

 

 

 

Cosa ricordiamo? Cos'è accaduto a Mauro???

 

 

Non si può parlare di Resistenza a Legnano e in tutta la Valle Olona senza parlare dei fratelli Venegoni: Carlo, Mauro, Pierino e Guido Venegoni.

 

Carlo Venegoni dopo la fuga dal lager di Bolzano-Gries riesce ad incontrarsi il 29 ottobre 1944 col fratello Mauro, in un recapito a Milano in Corso Buenos Aires 1 e in quest’occasione Mauro, che nel frattempo è diventato comandante di una Brigata Garibaldi nel Vimercatese, si lamenta col fratello.

“Mauro era esasperato,” racconterà poi Carlo, “l’ho visto in uno stato di esasperazione tale da non saper più connettere: aveva acceso il gas, ché stavamo cuocendo un po’ di riso, poi si è spento il gas e lui è tornato ad aprirlo senza accendere il fuoco e a un certo momento io sentivo la puzza del gas… tanto era esasperato nel raccontarmi la sua vicenda.”

 

Da due settimane Mauro è completamente isolato, senza collegamenti.

 

Mentre i due fratelli sono insieme arriva la notizia che è stato arrestato un compagno che conosce il recapito di corso Buenos Aires. Mauro deve fuggire ma vuole agire, far ancora parte della Resistenza, decide di tornare verso Legnano e Busto.

 

Ai fratelli che gli consigliavano prudenza Mauro tempo addietro aveva risposto “Noi dobbiamo rimanere sulla breccia. E se è nostro destino sacrificarci, dobbiamo cadere là, al nostro posto di combattimento! Non un passo indietro!” e aveva intensificato la sua attività.

 

Casualmente, il giorno successivo, il 30 ottobre, viene arrestato e condotto alla caserma della Brigata Nera di Busto Arsizio, ma ha con sé documenti falsi a nome Mario Raimondi. Viene interrogato e anche torturato ma a un certo punto uno lo riconosce per quello che è, il Mauro Venegoni che da tempo vorrebbero avere fra le mani: per lui è finita, le botte e le torture si intensificano, in un’orgia di sangue, corrono brigatisti neri anche da fuori Busto. Vogliono sapere dov’è suo fratello Carlo e vogliono informazioni sulle Brigate. Lungamente e orribilmente torturato, Mauro non dice una parola. “Vermi,” urla loro, “voi avete rovinato l’Italia!” La notte del 31 ottobre lo caricheranno su una lunga automobile nera e, ubriachi di liquore e di sangue, lo scaraventeranno lungo la strada per Cassano Magnago e lo finiranno con due colpi alla nuca, abbandonando il corpo segnato da ferite e lesioni di ogni genere, mutilato e il viso orrendamente sfigurato: gli hanno rotto la mascella, cavato gli occhi...

 

I fascisti lo seppelliranno in tutta fretta col nome falso scritto sul suo documento dando come unica causa di morte i colpi d’arma da fuoco, tacendo tutto il resto e imputando la colpa dell’accaduto a ignoti ma la moglie di Mauro richiederà la riesumazione del cadavere, riconoscendo in esso il marito.

 

A Mauro verrà conferita una medaglia d’oro alla memoria.

 

 

      FOTO e resoconto della giornata:

http://www.legnanonews.com/news/cronaca/909540/
mauro_venegoni_ricordato_il_martire_della_resistenza

 

 

 

eventi

Viaggio di maggio 2017 ai campi di sterminio:

i ragazzi raccontano...

 

Come ogni anno Amministrazione Comunale e ANPI Legnano organizzano per una rappresentanza degli studenti delle scuole superiori legnanesi, accompagnati dai loro docenti, un viaggio della memoria nei lager di Bolzano, Dachau, Mauthausen, Hartheim, Gusen ed Ebensee. 

 

E ci racconteranno la loro esperienza  

 

venerdi 24 novembre 2017 - ore 21.00

Sala Consiliare, Palazzo Malinverni, Legnano

 

 

una serata per NON DIMENTICARE

 

con la partecipazione del gruppo musicale I Numantini

 

 

 

 

VIDEO LINK: https://youtu.be/wRMpfIa5eLM

 
 

pellegrinaggio associati ANPI Legnano

Gita-pellegrinaggio associati ANPI Legnano
al Binario 21 (Milano) 1 ottobre 2017

 

 

Cos'è il Binario 21? 

 

Sotto la stazione Centrale a Milano si nasconde un luogo che fa tristemente parte del nostro passato, ma che in pochi conoscono: il Binario 21. Non è né una replica del binario 21 attualmente attivo in stazione né di un binario “qualsiasi”. Ma è il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah a Milano. Da qui partirono, tra il 1943 e il 1945, i treni pieni di deportati ebrei diretti ai campi di sterminio nazisti, in particolare ad Auschwitz. In tanti partirono, in pochissimi tornarono (tra i superstiti Liliana Segre).

Dal Binario 21 partirono anche i partigiani: destinazione Mauthausen, lager in cui furono deportati e morirono anche i partigiani legnanesi della Franco Tosi.

Il Binario 21 oltre ad essere un luogo della Memoria è diventato il Memoriale della Shoah di Milano e ad esso collegato c’è un progetto più ampio che ha lo scopo di rendere omaggio alle vittime dello sterminio e di far nascere un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. E, soprattutto, per non dimenticare.

Ad accogliere i visitatori c’è una grande scritta che non passa di certo inosservata. INDIFFERENZA. Questa parola è stata scelta con cura e sta a rappresentare il sentimento che, più di ogni altro, ha fatto patire gli ebrei: l’indifferenza della gente nei confronti di ciò che stava accadendo.

Nel “cuore” del memoriale si trovano quattro carri merci dell’epoca, uguali a quelli che partirono alla volta dell’inferno. Tra il dicembre 1943 e il gennaio 1945 partirono da qui una ventina di convogli stipati di ebrei e di oppositori politici. In ogni vagone stavano dalle 50 alle 80 persone, quando chiaramente non c’era spazio per tutti. Non c’erano finestre, se non qualche fessura. Non veniva dato da mangiare né da bere ed i bisogni fisiologici si facevano in un secchio. Il viaggio durava 7 giorni e non tutti arrivavano vivi a destinazione.

Lungo il Muro dei Nomi si trova una grande installazione in cui sono riportati i nomi delle 774 persone che vennero deportate: in bianco le vittime e in giallo i pochi sopravvissuti (22). I nomi non sono statici ma vengono messi in evidenza a rotazione, per restituire dignità a queste persone.

TANTE ALTRE FOTO nel REPORTAGE FOTOGRAFICO a cura di Cinzia: LINK

Alla visita è seguito, come di consueto, il nostro momento conviviale in amicizia: il pranzo, allietato come sempre dal nostro poeta.

Oggi con gli amici partigiani

siamo andati al Binario Ventuno

a rivangar di quei fatti strani

e tristi. Non manca nessuno.

 

Sperando ritornarci un domani

e che non manchi alcuno.

Ma ripensar a quei tempi passati…

ci siamo veramente rattristati.

 

Ma ora tristi pensier lasciamo!

Amici miei tutti brindiamo

in questo momento bello.

Beviamo il limoncello.

 

                         Gino Civinini

                       1 ottobre 2017

                        

 

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