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Pellegrinaggio ANPI Legnano a FondotoceParco della Memoria e della PaceCasa della Resistenza
21 giugno 2015
Come ogni anno, nell'anniversario dell'eccidio dei 42 martiri di Fondotoce e dei 17 di Baveno la sezione ANPI di Legnano ha partecipato alla manifestazione svoltasi a Verbania, nella frazione Fondotoce, e al Parco della Memoria e della Pace.
LA STORIA dell'eccidio di Fondotocetratta da http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_fondotoce
Una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce “Il viaggio è fatto in autocarro. Ad ogni raggruppamento di case vengono fatti scendere e il corteo deve passare a piedi, in vista della popolazione recando il cartello: «sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?». Si giunge così a Fondotoce. Neanche il prete può accostarli; sono obbligati, per impedire eventuali fughe, a sdraiarsi per terra e tre alla volta passano sotto le raffiche del plotone d’esecuzione.”
Il pomeriggio del 20 giugno una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario (Parco della Memoria e della Pace) e la Casa della Resistenza. Sono partigiani arrestati durante il rastrellamento in Valgrande. Una trentina di loro arrivano il pomeriggio prima negli scantinati di Villa Caramora, a Intra, sede del comando tedesco. Ne è testimone il giudice di Verbania Emilio Liguori, anch’egli a Villa Caramora, arrestato il 19 nel suo ufficio perché sospettato di complicità con i partigiani. Nel tardo pomeriggio il grosso dei prigionieri viene fatto uscire e preso in consegna dai militari tedeschi e italiani. Liguori e altri sono invece trattenuti e in serata trasferiti alle scuole femminili, usate come carcere. Nella loro cella, la notte tra il 20 e il 21, entra anche un partigiano riconosciuto il giorno prima a Villa Caramora. Si tratta di Frank Ellis che racconta a Liguori di essere stato prima trasportato con gli altri a Fondotoce per essere fucilato, ma poi inspiegabilmente riportato a Verbania con altri due partigiani. Nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore non muoiono tutti e quarantatrè i fucilati. Carlo Suzzi riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo. Tornerà poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia “Quarantatrè”. La fucilazione dei partigiani vuol forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, da Muneghina il 30 maggio.
LA STORIA dell'eccidio di BavenoTradda da http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_baveno
I diciassette Martiri di Baveno Il 21 giugno 1944, dopo l'eccidio del 42 partigiani a Fondotoce, un nuovo terribile massacro a Baveno Nel pomeriggio del 20 giugno 1944, un gruppo di partigiani, guidato da Franco Abrami e che opera sul Mottarone, decide un’azione contro tedeschi e fascisti a Baveno nella speranza di fare prigionieri da scambiare con i numerosi partigiani arrestati durante il terribile rastrellamento che ha investito la zona da diversi giorni Sono in cinque (oltre ad Abrami, Oreste Domard, Luigi Cavagliato, Vincenzo Baroni, Piero Lilla e Mariolino De Lorenzi), recuperano un auto a Gignese e arrivano a Baveno. Due partigiani vanno alla stazione e fanno prigionieri due tedeschi e tre fascisti, mentre gli altri tre intercettano un’auto, con alcuni tedeschi e fascisti a bordo, proveniente da Feriolo. Lo scontro a fuoco è inevitabile: cadono uccisi il capitano della Feldgendarmerie August Burmeister e il maggiore della GNR Francesco Scotti. Probabilmente stanno rientrando da Fondotoce e dall’esecuzione dei 43. “Gli spari richiamarono i tedeschi alloggiati nel vicino comando – ricordava Renato Boeri in un articolo apparso su ‘Resistenza Unita’ nel giugno 1984 - e Franco coi suoi dovette ritirarsi e si diresse verso la stazione dove si trovavano gli altri due compagni con i prigionieri caricati su un camion. Franco non ebbe esitazioni: pose un prigioniero alla guida del camion, si sedette sul parafango anteriore e, col fucile puntato, ordinò all’autista di portarsi sulla strada per la montagna e invitò i compagni a proteggergli la partenza di fronte agli altri tedeschi che stavano avanzando e a seguirlo poi con l’automobile”. Qualcosa va storto e dopo poco Franco Abrami muore, probabilmente ucciso da uno dei prigionieri che ha occultato una pistola. La rappresaglia non si fa attendere. A partire dalla mattina del 21 giugno inizia un feroce rastrellamento per le strade e le case di Baveno. Vengono arrestate circa cinquanta persone. La loro sorte sarà diversa caso per caso: chi viene subito rilasciato, chi trasferito in carcere a Torino, chi deportato in Germania. Ma la “punizione” sarà ancora più esemplare: nel tardo pomeriggio, 17 ragazzi, arrestati in Valgrande e scampati alla fucilazione di Fondotoce, vengono prelevati, portati nella piazza dell’imbarcadero a Baveno e fucilati sul lungolago. I loro corpi saranno lasciati lì, come monito alla popolazione, fino al giorno dopo quando verranno trasportati al cimitero e sepolti in una fossa comune. Solo per sei di loro sarà possibile, nel dopoguerra, l’identificazione. Ben undici resteranno ignoti.
Per saperne di più:http://www.casadellaresistenza.it/
Commemorazione 71° anniversario della lotta partigiana alla Cascina Mazzafame.
Resoconto della giornata su legnanonews
L'intervento di Luigi Botta, Presidente ANPI Legnano
la battaglia partigiana della 101^ GAP alla Mazzafame
ore 10.00 - S. Messa
ore 10.30 - Saluto del sindaco Alberto Centinaio. Commemorazione tenuta dal Presidente della Sezione dell'ANPI Legnano Luigi Botta. Letture interpretate dagli alunne della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri
ore 11.00 - concerto del Corpo Bandistico Legnanese
INFO e programma: http://www.legnanonews.com/news/4/49078/anpi_in_cascina_mazzafame
![]() Una piazzetta dedicata a Anacleto TenconiCERIMONIA DI INTITOLAZIONE MARTEDI 2 GIUGNO 2015 ORE 11.30 LINK Foto e articolo cerimonia su legnanonews
Tratto da http://www.legnanonews.com/news/1/48690/una_piazzetta_dedicata_a_anacleto_tenconi
Anacleto Tenconi, sindaco di Legnano per 12 anni e consigliere comunale per 4 decenni,avrà una piazzetta dedicata alla memoria. Lo ha deciso la Giunta Centinaio con una propria delibera.
"In occasione del Settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, l’Amministrazione comunale - leggiamo nel documento -intende ricordare Anacleto Tenconi, politico indimenticabile per i molti cittadini protagonisti della vita legnanese di quegli anni, esempio per i giovani di oggi per le sue doti di umanità, onestà e correttezza, partigiano cattolico, esponente di spicco del Comitato di Liberazione Nazionale e delle formazioni partigiane, primo Sindaco di Legnano del periodo post Liberazione dal 1945 al 1946 e dal 1951 al 1961". L'area individuata è quella che collega la Piazza Carroccio al Lungo Fiume Olona, alle spalle dell'ex Tribunale. La proposta è partita dal segretario cittadino del Partito Democratico, Alberto Dell'Acqua, che nello scorso mese di marzo aveva diffuso un appello in cui il Partito Democratico di Legnano segnalava che "attraverso anche il proprio Forum Cultura PD, coordinato dall'amica Giuseppina Picco, ritiene opportuno riprendere una proposta lanciata alcuni anni fa in Consiglio Comunale dal Gruppo Consiliare dell'Ulivo e appoggiata dall'ANPI di Legnano per ricordare nella toponomastica cittadina Anacleto Tenconi, un legnanese indimenticabile per molti e un esempio per i giovani di oggi, proprio a 70 anni da quegli eventi". "Dopo Tenconi - così rilancia invece sul suo blog Daniele Berti - diventa doveroso ricordare anche Eliseo Crespi, altro amministratore pubblico degli anni Cinquanta che ha lasciato in eredità al Comune di Legnano i suoi beni, la cui entità verrà conosciuta a breve".
ARTICOLO CERIMONIA su legnanonews:http://www.legnanonews.com/news/1/49033/inaugurato_largo_tenconi_a_legnano
Costituzione: il giudice Cartabia in cattedra alle Tositratto da http://www.legnanonews.com/news/8/48548/costituzione_il_giudice_cartabia_in_cattedra_alle_tosi
Con la consegna della costituzione a 200 alunni del terzo anno si è concluso alle scuole medie Tosi il progetto legalità 2015. Dopo la simulazione di processo con il giudice penale Nicoletta Guerrero, GIP del Tribunale di Busto Arsizio, e la lezione con il vice questore aggiunto Francesco Anelli, è stata ospite dell'Istituto, Marta Cartabia, Vicepresidente della Corte Costituzionale dal novembre 2014, nominata proprio da Giorgio Napolitano.
Il giudice costituzionale ha tenuto un'interessante lezione sulla corte costituzionale e le sue funzioni, spiegando ai ragazzi che la priorità deve essere sempre una: fare rispettare la legge. Un dibattito animato da numerose domande poste da studenti attenti e preparati in classe durante le ore di educazione civica. Al Giudice, tra i nomi in lizza per la candidatura a presidente della Repubblica (Qui l'articolo: la quota rosa per il Quirinale è di San Giorgio su Legnano) è stato chiesto se ci sia ancora discriminazione nei confronti delle donne: «Quando sono entrata a fare parte della Corte Costituzionale, nel 2011, ero l'unica donna- ha spiegato - adesso siamo in tre. Qualcosa si sta muovendo: le leggi vanno tutte nella direzione dell'eguaglianza, quello che serve è un cambio culturale». Al termine del dibattito, tutti in piedi per cantare l'Inno Nazionale e poi in fila ricevere una copia della Costituzione. A consegnarla, insieme al giudice Cartabia, erano presenti il vicequestore aggiunto Francesco Anelli, il presidente Anpi, Luigi Botta, l'assessore all'Istruzione, Umberto Silvestri e il giudice Nicoletta Guerrero, GIP del Tribunale di Busto Arsizio: «Questo è un momento che mi emoziona sempre - ha concluso la preside, Gabriella Lazzati, il cui padre è stato deportato in un campo di sterminio - dobbiamo sempre tenere alti i valori della Costituzione, di libertà e democrazia». (Valeria Arini)
Giuseppe Bollini ricordato a Traffiume
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