In biblioteca la mostra sulla Resistenza: "Perchè la storia non si ripeta"

TRATTO DA http://www.legnanonews.com/news/1/51948/in_biblioteca_la_
mostra_sulla_resistenza_perche_la_storia_non_si_ripeta
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Dodici pannelli con immagini e didascalie che raccontano la storia, dall'inizio del fascismo alla firma della Carta Costituzionale. È stata inaugurata oggi, 26 settembre 2015, in biblioteca a Legnano, la mostra "Gli eroi son tutti giovani e belli". 

 

Preceduto da una conferenza storica a Palazzo da Perego, l'allestimento è stato fortemente voluta dall'Anpi provinciale in occasione del 70esimo anniversariodelle Liberazione. "Con questa mostra - spiega Primo Minelli di ANPI Legnanovogliamo presentare cosa successe in quegli anni, in controtendenza con chi sostiene che non bisogna più ricordare. Noi crediamo che dimenticare la storia voglia dire non vedere che vicende come quelle accadute 70 anni fa si ripetono anche oggi. Cito solo il fenomeno dell'immigrazioni di massa e l'acuirsi forme di nazionalisno, ne è un esempio l' Ungheria,molto preoccupanti.  Questa mostra vuole fare riflettere su tutto ciò". Tra i pannelli, anche un'approfondita sezione sulla resistenza a Legnano dove non sono mancati eroi di grande valore. Tra questi i fratelli Venegoni. 

Strategico il luogo scelto per esporre i pannelli: la biblioteca, luogo di cultura e passaggio. All'inaugurazione era presente l'assessore alla cultura, Umberto Silvestri.

(Valeria Arini)

 

 

 

L'esposizione si protrarrà fino al 10 ottobre 2015 con gli orari di apertura al pubblico della Biblioteca Civica:
Lunedì ore 14.00/18.50
Da martedì a venerdì orario continuato 9.30/18.50
Sabato orario continuato 9.30/18.00
Info: Biblioteca Civica tel. 0331.547370

 

MOSTRA "Gli eroi sono tutti giovani e belli" 

 

24 settembre - conferenza di presentazione al Leone da Perego

26 settembre - inaugurazione della mostra alla Biblioteca

dal 26 settembre al 10 ottobre - esposizione alla Biblioteca

 

L’ANPI di Milano, in collaborazione con il Comune di Legnano, organizza una conferenza e una mostra dal titolo "Gli eroi sono tutti giovani e belli" dedicate al tema della Resistenza.

Giovedì 24 settembre 2015, alle ore 20.45, conferenza di presentazione della mostra presso il Palazzo Leone da Perego, in via Gilardelli 10, a Legnano.

Saranno presenti la curatrice della mostra Debora Migliucci e i due rappresentanti dell'ANPI Legnano Renata Pasquetto e Primo Minelli. Spazio musicale con i Numantini.

 

Sabato 26 settembre 2015, alle ore 10.30, inaugurazione della mostra "Gli eroi sono tutti giovani e belli" presso la Biblioteca Civica “Augusto Marinoni”.
La mostra, prodotta dall'ANPI di Milano, rievoca un periodo storico tra i più drammatici della storia italiana: dall'8 settembre del 1943 fino alla promulgazione della Costituzione il 1 gennaio del '48. Anni turbinosi in cui si staglia per importanza la Resistenza armata protagonista delle decisive fasi della Liberazione del nostro Paese.
Capitolo importante della mostra è la nascita della Repubblica settanta anni fa con il referendum monarchia-repubblica.


L'esposizione si protrarrà fino al 10 ottobre 2015 con gli orari di apertura al pubblico della Biblioteca Civica:
Lunedì ore 14.00/18.50
Da martedì a venerdì orario continuato 9.30/18.50
Sabato orario continuato 9.30/18.00
Info: Biblioteca Civica tel. 0331.547370

 

Il grazie dell'Anpi a Francesca Raimondi

A conoscenza delle dimissioni dall’incarico presentate al Sindaco della nostra città la Sezione ANPI di Legnano ritiene doveroso esternare un sentito ringraziamento alla Dott.sa Francesca Raimondi per il supporto e la sensibilità dimostrata, nelle sue  funzioni di Assessore, verso le iniziative  dalla nostra Sezione svolte in particolare nel campo della scuola e concluse annualmente con il pellegrinaggio degli studenti delle scuole superiori della nostra città ai campi di sterminio nazisti. 

Al nuovo Assessore Dott.sa Chiara Bottalo l’augurio di un proficuo lavoro per il bene della nostra Legnano.

 

p. IL DIRETTIVO DI SEZIONE

Luigi Botta – presidente

Festival di Forza Nuova a Cantù:
un'offesa ai Caduti per la Libertà

 

L'ANPI Provinciale di Milano esprime la sua profonda indignazione per la concessione da parte dell'Amministrazione Comunale di Cantù, proprio nell'anno in cui ricorre il 70° Anniversario della Liberazione, di una propria struttura pubblica al partito neofascista di Forza Nuova, permettendo lo svolgimento di un festival nazionale dedicato al tragico periodo dell'esperienza nazifascista in Europa.

La libertà di espressione, ampiamente garantita dalla Costituzione repubblicana, non significa consentire l'aperta apologia di fascismo e di razzismo, già manifestatasi in occasione delle trascorse iniziative di Forza Nuova a Cantù grazie al nulla osta dell'Amministrazione Comunale.

La decisione è particolarmente grave anche perchè è stata assunta in un contesto internazionale  caratterizzato da pericolose spinte antisemite, xenofobe e razziste che si manifestano con crescente intensità in Europa e nel nostro Paese.

Si tenta addirittura di accreditare la vergognosa tesi volta a scambiare le migliaia di  migranti che fuggono dalla guerra e dalla fame, per orde nemiche, che starebbero invadendo l'Italia, tra le cui pieghe si infiltrerebbero terroristi islamici.

Per queste ragioni abbiamo denunciato il Convegno svoltosi il 9 luglio 2015 nella sede istituzionale della Regione Lombardia con il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e con il sindaco ungherese ideatore del muro da costruire ai confini con la Serbia per impedire l'ingresso di profughi in Ungheria. La proposta fatta propria dall'Ungheria di Orbàn che costringe i profughi a viaggiare su treni blindati  e che due anni fa voleva censire tutti gli ebrei presenti in quel Paese, non ha comportato sanzioni da parte dell'Unione Europea che invece non  ha avuto la minima esitazione ad umiliare la Grecia e a prefiguarne la sua uscita dall'Euro.

Mentre invitiamo le autorità competenti a fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di iniziative che si contrappongono ai principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e alle leggi Scelba e Mancino, chiamiamo gli antifascisti, i democratici e la cittadinanza tutta a partecipare al Convegno “Europa e Resistenza” promosso dall'ANPI Regionale della Lombardia che si svolgerà a Como il 12 settembre prossimo, per l'intera giornata.

L'appuntamento è per sabato 12 settembre 2015 alle ore 9,30 presso la Sala Stemmi del Comune di Como, in via Vittorio Emanuele II, 97.

 

 

Milano, 24 Agosto 2015

Roberto Cenati – Presidente ANPI Provinciale di Milano

Pellegrinaggio ANPI Legnano a Fondotoce

 

Parco della Memoria e della Pace

Casa della Resistenza

 

21 giugno 2015

 

 

 

Come ogni anno, nell'anniversario dell'eccidio dei 42 martiri di Fondotoce e dei 17 di Baveno la sezione ANPI di Legnano ha partecipato alla manifestazione svoltasi a Verbania, nella frazione Fondotoce, e al Parco della Memoria e della Pace.

 

 

 

 

 

LA STORIA dell'eccidio di Fondotoce

tratta da 

http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_fondotoce

 

Una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce “Il viaggio è fatto in autocarro. Ad ogni raggruppamento di case vengono fatti scendere e il corteo deve passare a piedi, in vista della popolazione recando il cartello: «sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?». Si giunge così a Fondotoce. Neanche il prete può accostarli; sono obbligati, per impedire eventuali fughe, a sdraiarsi per terra e tre alla volta passano sotto le raffiche del plotone d’esecuzione.”

 

 

Il pomeriggio del 20 giugno una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario (Parco della Memoria e della Pace) e la Casa della Resistenza.

Sono partigiani arrestati durante il rastrellamento in Valgrande. Una trentina di loro arrivano il pomeriggio prima negli scantinati di Villa Caramora, a Intra, sede del comando tedesco. Ne è testimone il giudice di Verbania Emilio Liguori, anch’egli a Villa Caramora, arrestato il 19 nel suo ufficio perché sospettato di complicità con i partigiani.

Nel tardo pomeriggio il grosso dei prigionieri viene fatto uscire e preso in consegna dai militari tedeschi e italiani.

Liguori e altri sono invece trattenuti e in serata trasferiti alle scuole femminili, usate come carcere.

Nella loro cella, la notte tra il 20 e il 21, entra anche un partigiano riconosciuto il giorno prima a Villa Caramora.

Si tratta di Frank Ellis che racconta a Liguori di essere stato prima trasportato con gli altri a Fondotoce per essere fucilato, ma poi inspiegabilmente riportato a Verbania con altri due partigiani.

Nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore non muoiono tutti e quarantatrè i fucilati.

Carlo Suzzi riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo. Tornerà poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia “Quarantatrè”.

La fucilazione dei partigiani vuol forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, da Muneghina il 30 maggio.

 

 

LA STORIA dell'eccidio di Baveno

Tradda da

http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_baveno

 

I diciassette Martiri di Baveno Il 21 giugno 1944, dopo l'eccidio del 42 partigiani a Fondotoce, un nuovo terribile massacro a Baveno

Nel pomeriggio del 20 giugno 1944, un gruppo di partigiani, guidato da Franco Abrami e che opera sul Mottarone, decide un’azione contro tedeschi e fascisti a Baveno nella speranza di fare prigionieri da scambiare con i numerosi partigiani arrestati durante il terribile rastrellamento che ha investito la zona da diversi giorni Sono in cinque (oltre ad Abrami, Oreste Domard, Luigi Cavagliato, Vincenzo Baroni, Piero Lilla e Mariolino De Lorenzi), recuperano un auto a Gignese e arrivano a Baveno.

Due partigiani vanno alla stazione e fanno prigionieri due tedeschi e tre fascisti, mentre gli altri tre intercettano un’auto, con alcuni tedeschi e fascisti a bordo, proveniente da Feriolo.

Lo scontro a fuoco è inevitabile: cadono uccisi il capitano della Feldgendarmerie August Burmeister e il maggiore della GNR Francesco Scotti. Probabilmente stanno rientrando da Fondotoce e dall’esecuzione dei 43.

“Gli spari richiamarono i tedeschi alloggiati nel vicino comando – ricordava Renato Boeri in un articolo apparso su ‘Resistenza Unita’ nel giugno 1984 - e Franco coi suoi dovette ritirarsi e si diresse verso la stazione dove si trovavano gli altri due compagni con i prigionieri caricati su un camion.

Franco non ebbe esitazioni: pose un prigioniero alla guida del camion, si sedette sul parafango anteriore e, col fucile puntato, ordinò all’autista di portarsi sulla strada per la montagna e invitò i compagni a proteggergli la partenza di fronte agli altri tedeschi che stavano avanzando e a seguirlo poi con l’automobile”.

Qualcosa va storto e dopo poco Franco Abrami muore, probabilmente ucciso da uno dei prigionieri che ha occultato una pistola.

La rappresaglia non si fa attendere. A partire dalla mattina del 21 giugno inizia un feroce rastrellamento per le strade e le case di Baveno.

Vengono arrestate circa cinquanta persone.

La loro sorte sarà diversa caso per caso: chi viene subito rilasciato, chi trasferito in carcere a Torino, chi deportato in Germania.

Ma la “punizione” sarà ancora più esemplare: nel tardo pomeriggio, 17 ragazzi, arrestati in Valgrande e scampati alla fucilazione di Fondotoce, vengono prelevati, portati nella piazza dell’imbarcadero a Baveno e fucilati sul lungolago.

I loro corpi saranno lasciati lì, come monito alla popolazione, fino al giorno dopo quando verranno trasportati al cimitero e sepolti in una fossa comune.

Solo per sei di loro sarà possibile, nel dopoguerra, l’identificazione.

Ben undici resteranno ignoti.

 

 

 

Per saperne di più:

http://www.casadellaresistenza.it/

 

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