Festival di Forza Nuova a Cantù:
un'offesa ai Caduti per la Libertà

 

L'ANPI Provinciale di Milano esprime la sua profonda indignazione per la concessione da parte dell'Amministrazione Comunale di Cantù, proprio nell'anno in cui ricorre il 70° Anniversario della Liberazione, di una propria struttura pubblica al partito neofascista di Forza Nuova, permettendo lo svolgimento di un festival nazionale dedicato al tragico periodo dell'esperienza nazifascista in Europa.

La libertà di espressione, ampiamente garantita dalla Costituzione repubblicana, non significa consentire l'aperta apologia di fascismo e di razzismo, già manifestatasi in occasione delle trascorse iniziative di Forza Nuova a Cantù grazie al nulla osta dell'Amministrazione Comunale.

La decisione è particolarmente grave anche perchè è stata assunta in un contesto internazionale  caratterizzato da pericolose spinte antisemite, xenofobe e razziste che si manifestano con crescente intensità in Europa e nel nostro Paese.

Si tenta addirittura di accreditare la vergognosa tesi volta a scambiare le migliaia di  migranti che fuggono dalla guerra e dalla fame, per orde nemiche, che starebbero invadendo l'Italia, tra le cui pieghe si infiltrerebbero terroristi islamici.

Per queste ragioni abbiamo denunciato il Convegno svoltosi il 9 luglio 2015 nella sede istituzionale della Regione Lombardia con il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e con il sindaco ungherese ideatore del muro da costruire ai confini con la Serbia per impedire l'ingresso di profughi in Ungheria. La proposta fatta propria dall'Ungheria di Orbàn che costringe i profughi a viaggiare su treni blindati  e che due anni fa voleva censire tutti gli ebrei presenti in quel Paese, non ha comportato sanzioni da parte dell'Unione Europea che invece non  ha avuto la minima esitazione ad umiliare la Grecia e a prefiguarne la sua uscita dall'Euro.

Mentre invitiamo le autorità competenti a fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di iniziative che si contrappongono ai principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e alle leggi Scelba e Mancino, chiamiamo gli antifascisti, i democratici e la cittadinanza tutta a partecipare al Convegno “Europa e Resistenza” promosso dall'ANPI Regionale della Lombardia che si svolgerà a Como il 12 settembre prossimo, per l'intera giornata.

L'appuntamento è per sabato 12 settembre 2015 alle ore 9,30 presso la Sala Stemmi del Comune di Como, in via Vittorio Emanuele II, 97.

 

 

Milano, 24 Agosto 2015

Roberto Cenati – Presidente ANPI Provinciale di Milano

Pellegrinaggio ANPI Legnano a Fondotoce

 

Parco della Memoria e della Pace

Casa della Resistenza

 

21 giugno 2015

 

 

 

Come ogni anno, nell'anniversario dell'eccidio dei 42 martiri di Fondotoce e dei 17 di Baveno la sezione ANPI di Legnano ha partecipato alla manifestazione svoltasi a Verbania, nella frazione Fondotoce, e al Parco della Memoria e della Pace.

 

 

 

 

 

LA STORIA dell'eccidio di Fondotoce

tratta da 

http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_fondotoce

 

Una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce “Il viaggio è fatto in autocarro. Ad ogni raggruppamento di case vengono fatti scendere e il corteo deve passare a piedi, in vista della popolazione recando il cartello: «sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?». Si giunge così a Fondotoce. Neanche il prete può accostarli; sono obbligati, per impedire eventuali fughe, a sdraiarsi per terra e tre alla volta passano sotto le raffiche del plotone d’esecuzione.”

 

 

Il pomeriggio del 20 giugno una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario (Parco della Memoria e della Pace) e la Casa della Resistenza.

Sono partigiani arrestati durante il rastrellamento in Valgrande. Una trentina di loro arrivano il pomeriggio prima negli scantinati di Villa Caramora, a Intra, sede del comando tedesco. Ne è testimone il giudice di Verbania Emilio Liguori, anch’egli a Villa Caramora, arrestato il 19 nel suo ufficio perché sospettato di complicità con i partigiani.

Nel tardo pomeriggio il grosso dei prigionieri viene fatto uscire e preso in consegna dai militari tedeschi e italiani.

Liguori e altri sono invece trattenuti e in serata trasferiti alle scuole femminili, usate come carcere.

Nella loro cella, la notte tra il 20 e il 21, entra anche un partigiano riconosciuto il giorno prima a Villa Caramora.

Si tratta di Frank Ellis che racconta a Liguori di essere stato prima trasportato con gli altri a Fondotoce per essere fucilato, ma poi inspiegabilmente riportato a Verbania con altri due partigiani.

Nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore non muoiono tutti e quarantatrè i fucilati.

Carlo Suzzi riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo. Tornerà poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia “Quarantatrè”.

La fucilazione dei partigiani vuol forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, da Muneghina il 30 maggio.

 

 

LA STORIA dell'eccidio di Baveno

Tradda da

http://www.casadellaresistenza.it/la_storia/eccidio_baveno

 

I diciassette Martiri di Baveno Il 21 giugno 1944, dopo l'eccidio del 42 partigiani a Fondotoce, un nuovo terribile massacro a Baveno

Nel pomeriggio del 20 giugno 1944, un gruppo di partigiani, guidato da Franco Abrami e che opera sul Mottarone, decide un’azione contro tedeschi e fascisti a Baveno nella speranza di fare prigionieri da scambiare con i numerosi partigiani arrestati durante il terribile rastrellamento che ha investito la zona da diversi giorni Sono in cinque (oltre ad Abrami, Oreste Domard, Luigi Cavagliato, Vincenzo Baroni, Piero Lilla e Mariolino De Lorenzi), recuperano un auto a Gignese e arrivano a Baveno.

Due partigiani vanno alla stazione e fanno prigionieri due tedeschi e tre fascisti, mentre gli altri tre intercettano un’auto, con alcuni tedeschi e fascisti a bordo, proveniente da Feriolo.

Lo scontro a fuoco è inevitabile: cadono uccisi il capitano della Feldgendarmerie August Burmeister e il maggiore della GNR Francesco Scotti. Probabilmente stanno rientrando da Fondotoce e dall’esecuzione dei 43.

“Gli spari richiamarono i tedeschi alloggiati nel vicino comando – ricordava Renato Boeri in un articolo apparso su ‘Resistenza Unita’ nel giugno 1984 - e Franco coi suoi dovette ritirarsi e si diresse verso la stazione dove si trovavano gli altri due compagni con i prigionieri caricati su un camion.

Franco non ebbe esitazioni: pose un prigioniero alla guida del camion, si sedette sul parafango anteriore e, col fucile puntato, ordinò all’autista di portarsi sulla strada per la montagna e invitò i compagni a proteggergli la partenza di fronte agli altri tedeschi che stavano avanzando e a seguirlo poi con l’automobile”.

Qualcosa va storto e dopo poco Franco Abrami muore, probabilmente ucciso da uno dei prigionieri che ha occultato una pistola.

La rappresaglia non si fa attendere. A partire dalla mattina del 21 giugno inizia un feroce rastrellamento per le strade e le case di Baveno.

Vengono arrestate circa cinquanta persone.

La loro sorte sarà diversa caso per caso: chi viene subito rilasciato, chi trasferito in carcere a Torino, chi deportato in Germania.

Ma la “punizione” sarà ancora più esemplare: nel tardo pomeriggio, 17 ragazzi, arrestati in Valgrande e scampati alla fucilazione di Fondotoce, vengono prelevati, portati nella piazza dell’imbarcadero a Baveno e fucilati sul lungolago.

I loro corpi saranno lasciati lì, come monito alla popolazione, fino al giorno dopo quando verranno trasportati al cimitero e sepolti in una fossa comune.

Solo per sei di loro sarà possibile, nel dopoguerra, l’identificazione.

Ben undici resteranno ignoti.

 

 

 

Per saperne di più:

http://www.casadellaresistenza.it/

 

Una piazzetta dedicata a Anacleto Tenconi

CERIMONIA DI INTITOLAZIONE MARTEDI 2 GIUGNO 2015 ORE 11.30

LINK Foto e articolo cerimonia su legnanonews

 

Tratto da

http://www.legnanonews.com/news/1/48690/una_piazzetta_dedicata_a_anacleto_tenconi

 

Anacleto Tenconi, sindaco di Legnano per 12 anni e consigliere comunale per 4 decenni,avrà una piazzetta dedicata alla memoria. Lo ha deciso la Giunta Centinaio con una propria delibera.

"In occasione del Settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, l’Amministrazione comunale - leggiamo nel documento -intende ricordare Anacleto Tenconi, politico indimenticabile per i molti cittadini protagonisti della vita legnanese di quegli anni, esempio per i giovani di oggi per le sue doti di umanità, onestà e correttezza, partigiano cattolico, esponente di spicco del Comitato di Liberazione Nazionale e delle formazioni partigiane, primo Sindaco di Legnano del periodo post Liberazione dal 1945 al 1946 e dal 1951 al 1961".

L'area individuata è quella che collega la Piazza Carroccio al Lungo Fiume Olona, alle spalle dell'ex Tribunale.

La proposta è partita dal segretario cittadino del Partito Democratico, Alberto Dell'Acqua, che nello scorso mese di marzo aveva diffuso un appello in cui il Partito Democratico di Legnano segnalava che "attraverso anche il proprio Forum Cultura PD, coordinato dall'amica Giuseppina Picco, ritiene opportuno riprendere una proposta lanciata alcuni anni fa in Consiglio Comunale dal Gruppo Consiliare dell'Ulivo e appoggiata dall'ANPI di Legnano per ricordare nella toponomastica cittadina Anacleto Tenconi, un legnanese indimenticabile per molti e un esempio per i giovani di oggi, proprio a 70 anni da quegli eventi".

"Dopo Tenconi - così rilancia invece sul suo blog Daniele Berti - diventa doveroso ricordare anche Eliseo Crespi, altro amministratore pubblico degli anni Cinquanta che ha lasciato in eredità al Comune di Legnano i suoi beni, la cui entità verrà conosciuta a breve".

 


Pubblicato venerdì 22 maggio 2015 

 

ARTICOLO CERIMONIA su legnanonews: 

http://www.legnanonews.com/news/1/49033/inaugurato_largo_tenconi_a_legnano

 

 

 

Commemorazione 71° anniversario della lotta partigiana alla Cascina Mazzafame.

 

Resoconto della giornata su legnanonews

 

 

L'intervento di Luigi Botta, Presidente ANPI Legnano

 

LA STORIA: 

la battaglia partigiana della 101^ GAP alla Mazzafame

 

 

 
ore 10.00 - S. Messa
 
ore 10.30 - Saluto del sindaco Alberto Centinaio. Commemorazione tenuta dal Presidente della Sezione dell'ANPI Legnano Luigi Botta. Letture interpretate dagli alunne della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri
 
ore 11.00 - concerto del Corpo Bandistico Legnanese
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Giuseppe Bollini ricordato a Traffiume
(pellegrinaggio associati ANPI Legnano)

 

 

Traffiume di Cannobio (VP), 17 maggio 2015

 

In memoria di Giuseppe Bollini

che fu in tempo lontano

un eroe, un buon partigiano.

Insegnasti a grandi e piccini

quell'onore, quella verità

che si chiama Libertà.

Così ci indicasti la via

a liberarsi dalla tirannia.

 

                        Gino Civinini

 

 

 

 

Tratto da 

http://www.legnanonews.com/news/1/48561/giuseppe_bollini_ricordato_a_traffiume 

 

(ulteriori FOTO al link)

 

Domenica 17 maggio 2015, una delegazione della sezione ANPI di Legnano, nel 70° anniversario dell’evento, si è recata in gita-pellegrinaggio a Traffiume a depositare una corona di alloro alla lapide che ricorda il sacrificio del partigiano legnanese Giuseppe Bollini, fucilato dai fascisti a soli 23 anni.

Dinnanzi al muro di cinta dove avvenne la fucilazione, la figura di Bollini è stata ricordata alla presenza del sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella e del luogotenente Francesco Brezza comandante la locale Stazione dei Carabinieri. Hanno preso la parola il presidente della pro-loco Dr. Mauro Cavalli, l’ assessore legnanese Umberto Silvestri ed il presidente dell’ANPI Luigi Botta.

Commovente è stato il ricordo di Bollini fatto da una pronipote del giovane, a nome di tutti i parenti presenti. Prima di impartire la benedizione alla lapide che ricorda Giuseppe Bollini, il parroco di Traffiume don Fabrizio Mancin con toccanti parole ha legato la fede cristiana del giovane al dono sacrificale della sua vita per la libertà di tutti noi dalla dittatura fascista e dal giogo dell’occupazione tedesca.

 

PER CONOSCERE Giuseppe Bollini:

 

LEGNANO NELLA RESISTENZA. Legnano nella Resistenza / a cura di G. D'Ilario e G. Bruno

LEGNANO : LANDONI, 1975

(consultabile presso la Biblioteca di Legnano)

 

Gavinelli, Mauro

Tre vite per la libertà : Carlo Guidi, Giuseppe Bollini, Marcello Colombo : dal Partito Popolare alla DC a Legnano / Mauro Gavinelli

LEGNANO : LANDONI, 1982

(consultabile presso la Biblioteca di Legnano)

 

"Vita e morte di un partigiano cristiano. Giuseppe Bollini e i giovani dell’Azione Cattolica nella Resistenza" è il titolo del nuovo libro di Giorgio Vecchio, professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Parma ... La storia di Giuseppe Bollini, giovane legnanese di Azione Cattolica, fucilato a soli 23 anni per rappresaglia dai fascisti, è quella di un ragazzo semplice, come tanti. “Tuttavia, posto di fronte al plotone di esecuzione, trovò la forza per morire con il massimo di dignità umana e di fede cristiana. Nel frangente estremo della vita, la sua esistenza raggiunse i tratti dell’eroismo”. Due gli spazi formativi del carattere di Bollini: l’ambiente operaio e l’oratorio. L’Azione Cattolica, in particolare la Giac (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) puntava su una formazione esigente che insisteva “su norme precise e ferree, sulla forza ...

continua a leggere al LINK http://www.incrocinews.it/arte-cultura/giuseppe-bollini-vita-e-morte-br-di-un-partigiano-cristiano-1.107494

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